Vi sarete accorti che ormai da qualche tempo che quando aprite alcune pagine vi viene fatta richiesta di permesso per la distribuzione dei cookies. Più volte avete controllato il vostro browser e vi siete detti “Ma che c’è da chiedere? I cookie sono permessi nel mio sistema!” Ma da qualche tempo il web è cambiato, specialmente per che riguarda il rapporto fra l’Europa ed il resto del mondo. La privacy su Android sta diventando sempre più importante per gli utenti, in particolare quando si parla di usare le informazioni della nostra navigazione a fini commerciali (compravendite di preferenze per varie pubblicità). Una faccenda resa arcinota per via di Facebook ed il suo caso Cambridge Analytica. Questo ha perciò dato nascita a ciò che è meglio conosciuto come GDPR.
Il General Data Protection Regulation (GDPR) inserisce una nuova quantità di regole che i siti devono seguire quando si tratta di fare uso di cookies commerciali, altrimenti usati per offrire pubblicità mirata e compravendita di dati. Questa faccenda è leggermente diversa dall’accettazione aggiuntiva dei Cookies, cosa invece già in vigore da po’. Quando entriamo in un sito ci viene chiesto espressivamente se vogliamo accettare dei Cookies, oppure continuando la navigazione diamo comunque consenso a fornire l’accesso.
Con il GDPR la faccenda cambia. Le richieste sono ora più aggressive di prima: si tratta di controllare a quali servizi vogliamo dare l’accesso ai Cookies e se questi sono cookies d’analisi, memorizzazione dati o fini commerciali. I cookies d’analisi e memorizzazione servono per capire che tipo di PC sta visitando il sito web e che preferenze ha. Sono buoni per noi visto che non ci obbliga ad effettuare continuamente il login oppure a reinserire dati, inoltre fa capire a chi ha il sito web chi sono gli utenti che visitano di più: provenienti da cellulare o PC che sia.
Per i Cookie a scopi commerciali però il caso resta: sono fatti per osservare le nostre abitudini (cosa guardiamo, cosa compriamo) per poi memorizzarli e riferire il tutto altrove. Questi hanno molteplici scopi, alcuni più onesti di altri.
Ogni volta che visitiamo un sito che ha bisogno del nostro consenso GDPR, ci viene fatta una richiesta che possiamo accettare da subito: dando il nostro consenso, autorizziamo il sito a fornire i nostri dati per tutti e tre gli scopi. Opzionalmente possiamo scegliere che cookies fornire, perdendo un po’ di tempo nella decisione, ma è facile che la richiesta verrà ripetuta comunque alla prossima visita. Alcuni siti tendono anche ad essere molto confusi, non fornendo comunque un buon modo semplice per scegliere i cookies da escludere. Se rifiutate, il sito può sia vietarvi l’accesso oppure rimuovere ogni tipo di cookie responsabile per la vostra visita (anche se non è sempre garantito).
Se queste richieste non v’importano poi così tanto (in fondo funzionavano così da prima) purtroppo accettare tutto non basta ad eliminare queste richieste per sempre. Non esiste davvero un modo completamente automatico, almeno per quel che riguarda Android?
La soluzione
L’unico modo al momento è utilizzare un browser, ovvero Opera. Questo programma ha infatti una funzione che accetta automaticamente tutte le richieste in sottofondo, bloccando così effettivamente quei piccoli “fermi” che dobbiamo affrontare ogni volta che visitiamo un sito web con una richiesta GDPR inserita all’interno.
Potete scaricare Opera da QUI
Una volta scaricato il browser, aprite il menù in basso a destra ed entrate nelle impostazioni. Nella sezione dedicata al blocco delle pubblicità è possibile trovare una funzione apposita per accettare automaticamente tutte le richieste GDPR.
Al momento questo è l’unico modo per “bloccare” queste richieste di fornire i nostri cookies per navigare all’interno d’un sito. Ma per il futuro, è chiaro che prima o poi anche altri browser verranno adattati al sistema.